Perugia

Perugia Sotterranea

Alice Coli ItalyProGuide
di Alice Coli

Alla scoperta della città invisibile – Un inedito viaggio nella Perugia Sotterranea

Con mio grandissimo stupore, mi accorgo che in questa meravigliosa carrellata di luoghi d’Italia manca proprio la mia regione…ed io mi tuffo con infinito piacere in questa bella opportunità, per raccontarvela!

Vedere e capire i luoghi di questo pianeta è la mia passione e gran parte di questa passione mi deriva direttamente da mio papà e mio nonno. Uomini di un altro tempo, che viaggiavano con le cartine e gli atlanti in macchina (le cui pagine spesso venivano segnate dal tratto della matita per evidenziare i percorsi) che si riempivano di foto con data e didascalia: sono loro che mi hanno insegnato che “Perugia è la più grande delle piccole città”. Ed è vero.

Capoluogo di regione dell’Umbria dalla storia millenaria, che si riflette sui suoi monumenti estremamente numerosi e variegati e che ci danno la misura delle tante civiltà che l’hanno abitata. Una città che si può davvero visitare attraverso infinite chiavi di lettura, a seconda dell’aspetto che si vuole indagare ed io, da archeologa quale sono, ho pensato di farvi fare un’esperienza unica e diversa: una sorta di percorso iniziatico verso il basso, scendendo nelle viscere dei colli perugini e contemporaneamente verso la conoscenza della storia di questa città, facendo una tappa in ogni periodo della sua lunga storia.

 

E cosa c’è di più simile ad un percorso iniziatico se non un viaggio nel tempo?

Viaggio nel tempo che, però, vi farò fare in carne ed ossa ed attraverso un mezzo estremamente concreto: una cabina del Minimetrò di Perugia, un sistema di trasporto su rotaia inaugurato nel 2008 che serve per collegare in 4 Km la zona periferica con l’acropoli.

Invisibile non tanto perché andremo underground, ma perché il percorso vuole condurvi ai luoghi nascosti di questa città: al di sotto del suolo che tutti i giorni calpestiamo c’è un mondo da conoscere e molto spesso questo mondo è sconosciuto a causa della nostra distrazione.

L’ingresso in città avviene proprio da un monumento sotterraneo: la Rocca Paolina, fortezza papale costruita a partire dal 1540 per volere di papa Paolo III come simbolo concreto del potere pontificio sulla città. La sua edificazione sul Colle Landone non avvenne a caso, ma voleva colpire proprio il quartiere della ricca e potente famiglia che al papa si era rivoltata: i Baglioni. Di questo quartiere, interamente demolito (con la perdita di numerose e importanti opere d’arte), rimasero solamente quegli edifici che potevano fungere da basamento alla fortezza e che, quindi, oggi possiamo ammirare passando all’interno di quello che un tempo era il livello più basso.

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Ma partiamo dal principio e dai costruttori di questa città!

A Perugia gli Etruschi sono ovunque, ma il monumento che meglio li rappresenta sono le mura urbiche: un tracciato in travertino di quasi 3 Km quasi completamente intatto, tanto importante perché ha dato letteralmente forma a questa città. Pensate che virtualmente potremmo spostarci dal centro storico alla periferia percorrendo percorsi sotterranei: dalle imponenti infrastrutture idriche (come il Pozzo Etrusco, la fonte pubblica situata sull’acropoli) alle sbalorditive tombe ipogee (l’Ipogeo dello Sperandio, dei Cai Cuti, di San Manno, dei Volumni per citare solo i più vicini alla città!).

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La nostra cabina che ci guida alla Perugia sotterranea può ora fare tappa al periodo romano, i cui resti sono celati al di sotto di luoghi impensabili!

Al piano interrato del Palazzo della Penna, oggi Centro di Cultura Contemporanea, si trova l’anfiteatro della città; all’interno della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali possiamo ammirare il piano pavimentale di quello che doveva essere un complesso termale e sotto il pavimento della chiesa di San Bevignate è intatta una fullonica, cioè il luogo dove si svolgevano le varie fasi di lavorazione dei tessuti.

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E poi il lungo Medioevo…

Se pensate che quasi ogni chiesa aveva una cripta e quasi ogni palazzo o fortezza un suo sotterraneo, è presto fatto il conto di quante possibilità di luoghi e percorsi potremmo avere in una qualsiasi città italiana! E Perugia non fa certo eccezione! Sapete che nei sotterranei del Palazzo del Capitano del Popolo fu prigioniero San Francesco quando nel 1202 Perugia vinse su Assisi nella battaglia di Collestrada? E sapete che nel Salone dei Conclave, all’interno del grande complesso della Cattedrale di San Lorenzo, furono eletti ben 5 papi? E poi le numerose chiese e monasteri con i loro luoghi più nascosti, custoditi al di sotto delle navate: oratori, cripte, cisterne per le acque e magazzini che ci raccontano come doveva essere la vita quotidiana qui a Perugia in un lunghissimo excursus dall’autonomia comunale fino al governo pontificio.

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Ma ecco che l’ultima tappa del viaggio ci riporta più vicini ai nostri giorni: ci fermiamo prima all’Osservatorio Sismico A. Bina e poi al Rifugio Antiaereo. Il primo è il centro per la misurazione dei terremoti più vecchio del mondo, nato per merito di un benedettino, infatti si trova all’interno della millenaria Abbazia Benedettina di San Pietro. Il secondo è il luogo della memoria sotterranea più recente, quella dell’ultima Grande Guerra, quando di sera si spegnevano le luci e si rimaneva in allerta fino al suono delle sirene che davano il via ad un fuggi-fuggi verso i tunnel scavati sotto la città: cavità in mattoni a più diramazioni con le panche alle pareti e le lampade appese ai soffitti…

Ahi! La luce!!! Il viaggio è terminato…Siamo al capolinea: il Minimetrò ha compiuto la sua corsa: siamo al terminal e si scende…di nuovo la luce e il cielo sopra di noi, ma la visita alla Perugia Sotterranea per voi piò solo cominciare! Ed io, vi aspetto per mostrarvela!

 

 

 

 

 

* Per pianificare il vostro viaggio e avere un’idea di quello di cui vi ho parlato, fate un salto qui:

https://www.arcgis.com/apps/MapTour/index.html?appid=cd1fd8d09df247ea980c246cdaa5010a&webmap=9705f4ee6fd84a18b8f5ac75f6cb799e

Guida turistica di  – Alice Coli

Alice Coli

In realtà dovevo fare l'archeologa, ma sono diventata una Guida Turistica perché negli anni ho cominciato a sentire forte in me la necessità di comunicare. Questo infatti per me non è solo un lavoro, ma piuttosto un bisogno che risponde…
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