Napoli

I Misteri di Procida

Luisa Fucito
di Luisa Fucito

Procida è  una piccola isola incantata e incantevole distesa nel golfo di Napoli, qui come per magia e per la volontà di suoi abitanti si è conservata l’anima semplice e fiera  di un villaggio di pescatori. Il tempo sembra essersi realmente fermato, creando un’atmosfera sospesa fatta di silenzi magici e  ricca degli odori dei limoneti, mentre  si resta ad ammirare già all’arrivo in porto le case dai mille colori pastello.  

L’attuale nome dell’isola deriva da quello di epoca romana Prochyta, che deriva da Prima Cyme, ovvero “prossima a Cuma“, colonia della Magna Grecia, ma per chi ama i miti è il nome della nutrice di Enea,  che l’ eroe virgiliano qui lasciò a riposare a custode del mitico approdo.

Ma nei vicoli stretti e inerpicanti sembra ancora di sentire le voci delle orde saracene fino ai comandi dei signori feudali e poi spagnoli, inglesi e francesi che fanno arricchito l’isola di un inestimabile patrimonio storico artistico.

Ma Procida è, anche, l’isola dei Misteri, dei misteri per un Cristo morto, dei misteri dell’amore inconfessabile di Arturo, dei misteri della morbida treccia di Graziella e di postino poeta.

Quella dei Misteri di Procida è un’antichissima quanto famosa processione che avviene dalla fine del ‘600, ma che ancora oggi conserva tutto il suo fascino e la sua suggestione. Veder sfilare i misteri lungo le stradine dell’Isola è un’emozione senza eguali: dall’Abbazia di San Michele, luogo mitico e mistico, partono nella Settimana Santa dei carri allegorici costruiti dai Procidani, con diversi materiali, che rappresentano le scene della Passione di Gesù. 

Procida

E’ sempre Procida con le sue spiagge assolate che fa da sfondo ai misteri dei sentimenti che s’intrecciano nel romanzo di Elsa Morante “L’isola di Arturo”, la storia del ragazzino, orfano di madre e follemente innamorato del padre, cui attribuisce una statura da gigante, dotandolo di ogni virtù e di grande carisma e sprezzo da avventuriero, ma a poco a poco la realtà perde il suo smalto mitico per diventare quello che è in tutta la sua crudezza. Un mistero racchiuso tra le mura di un carcere, nato come Palazzo  D’Avolos, a picco di una scogliera, simbolo di una libertà d’amore persa.

Sulla sommità di Terra Murata, nel punto più alto del borgo fortificato medioevale, si rincorre, invece, il mistero della treccia di “Graziella”, romantico romanzo di Alphonse de Lamartine. Lo scrittore, infatti, aveva lasciato la sua amata e, tornato in Francia, le aveva fatto una promessa: sarebbe ritornato presto da lei, ma non mantiene la parla data e Graziella, bella figlia di pescatori di Marina Grande, nella vana attesa, si ammala. Ma, prima di morire, la giovane spedisce al suo amato, una lettera contenente una treccia dei suoi neri e morbidi capelli, simbolo di un amore destinato a non avere un lieto fine. 

Procida

E ancora la poesia rubata al grande Neruda, piena del mistero di un amore ricambiato, che il Postino Mario, alias Massimo Troisi, legge alla sua amata Beatrice a Marina di Corricella, villaggio di pescatori dalle bianche vie strette e dalle case color pastello in pieno contrasto con il blu brillante dell’infinita distesa marina.

Allora non ci resta di andare sull’isola di Procida a scoprire questi misteri e a godere insieme di una natura incontaminata che regna con un giusto, equilibro fra arte, storia e letteratura.

Guida turistica di  – Luisa Fucito

Luisa Fucito

Sono una storica dell’arte, docente, guida abilitata della Regione Campania n° 1386 e consulente di fonderie artistiche e perito d’antiquaria del Tribunale di Napoli, curatrice di mostre e esposizioni di scultori contemporanei e scrittrice di libri, poesie e saggi d’…
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