Napoli

Il Borgo di Ischia Ponte e il Castello Aragonese

Paolo Monti
di Paolo Monti

Sapete che a Ischia c’è un’isola nell’isola?

Eh si! È proprio così, l’isolotto dove, nel corso dei secoli è stato edificato il Castello Aragonese rappresenta un’isola “altra” rispetto a Ischia vera e propria. Un pezzo fondamentale della storia dell’isola verde – Ischia, così soprannominata per l’abbondante e lussureggiante vegetazione o per il tipico “tufo verde ischitano” che compone in gran parte il Monte Epomeo, il “massiccio “ischitano di 789 metri al centro dell’isola. Non si può capire e conoscere l’isola verde senza una visita al Castello Aragonese che ha rappresentato un pezzo importante non solo della sua storia ma di quella del Meridione e dell’Italia tutta. Il ponte, voluto nella prima metà del ‘400, da Alfonso d’Aragona, detto il Magnanimo, collega l’isola all’isolotto del Castello e dà il nome al vecchio borgo marinaro di Ischia Ponte, costruito dopo il 1302 sulla colata lavica frutto del’ ultima eruzione vulcanica avvenuta sull’isola.

 

Ischia Ponte

Casette variegate color pastello, chiese e palazzi storici, tra i quali spicca l’Episcopio sede della diocesi più piccola d’Italia, infittiscono la ragnatela di vicoli e stradine che ruotano intorno alla chiesa Cattedrale, a quella dello Spirito Santo e alla casa natale di S. Giovan Giuseppe della Croce, ischitano e co-patrono dell’isola insieme a S. Restituta. L’asse viario principale del borgo si conclude in Piazzale delle alghe dove lo spettacolo diviene mozzafiato: innanzi abbiamo il mare e il Castello. Da qui parte il “ponte “che collega l’”Insula major” all’ “Insula minor” cioè l’isolotto sul quale nel corso dei secoli è stato edificato il Castello Aragonese, quello che è stato fulcro della vita sociale e civile soprattutto nel periodo medioevale e rinascimentale. Il ponte si affaccia sulla Baia di Cartaromana ove nel periodo romano sorgeva la cittadina di Aenaria-sprofondata a causa del bradisismo sotto il livello del mare- che dava il nome all’isola tutta nel periodo romano.

castello aragonese ischia

Il Castello Aragonese

Le origini di quello che chiamiamo Castello Aragonese si perdono nella leggenda. Pare sia stato avamposto greco voluto da Gerone, tiranno di Siracusa. L’odierno ingresso come pure l’assetto attuale del maniero, è quello voluto da Alfonso il Magnanimo. Attraverso il ponte di collegamento all’isola maggiore e la strada di accesso scavata nella roccia vulcanica si raggiunge la parte superiore dell’isolotto dove si sviluppava la cittadella che ospitava, nel periodo di massimo splendore, migliaia di persone, chiese, una cattedrale e svariati conventi. Non si può tacere il fatto che il Castello divenne cenacolo culturale e letterario grazie anche alla presenza di Vittoria Colonna, castellana e moglie di Ferrante D’Avalos nonché poetessa e donna di cultura amica dei maggiori artisti della sua epoca: valga per tutti il genio di Michelangelo. La visita si svolge tra le stradine dell’antico “castrum”,i resti dell’antica cattedrale bombardata a inizio “800, la cripta che conserva interessanti affreschi di fine 1200 inizio 1300, il cimitero delle monache clarisse che, venivano, una volta passate a miglior vita, messe sedute su seggiole in muratura e…lasciate ”scolare”, pensate!

Il giro prosegue con la visita di varie chiesette della cittadella e dei giardini che un tempo erano occupati dalle abitazioni della numerosa popolazione del Castello. Tutto è immerso in scenari e paesaggi che rimangono nella mente e nel cuore dei visitatori: scorci su Ischia Ponte o su Procida e Vivara o addirittura su Capri.

Giunti ad Ischia, non si può non fare una passeggiata ad Ischia Ponte e “salire” sul Castello Aragonese: qui ogni ospite potrà sicuramente dire di aver appreso e visto tanto ma anche affermare fieramente di aver imparato “dal vivo” il significato di un’imprecazione tutta ischitana ”puozza sculà”. Si, gli ischitani quando non amano alla follia qualcuno gli “augurano”, diciamo così, di poter “scolare”, proprio come le clarisse nel loro cimitero del Castello!

Guida turistica di  – Paolo Monti

Paolo Monti

Innamorato della propria terra e delle sue radici ho conciliato la mia passione per la storia antica, l'arte e l'archeologia con quella per le lingue straniere. Da Guida Turistica posso trasmettere, anche a chi non la vive quotidianamente, un po'…
Contattami
Nascondi commenti ▾ Mostra commenti ▾