Mantova

La Biblioteca Teresiana

anna maria ferraresi
di Anna Maria Ferraresi

C’è un luogo a Mantova che molti frequentano ma pochi visitano, un luogo dove il tempo par essersi fermato, eppure quando si entra si inizia a viaggiare nei secoli a grande velocità.

Questo luogo è la Biblioteca Teresiana, così chiamata perché voluta dall’illuminata Imperatrice Maria Teresa d’Austria.

La Biblioteca Teresiana è il simbolo, assieme al Teatro Bibiena, della Mantova asburgica di Maria Teresa, della seconda metà del 1700, un periodo molto interessante, pieno di impulsi culturali, nonostante regnasse una dominazione straniera.  Solitamente si associa Mantova al Rinascimento dei Gonzaga, al loro collezionismo e splendore e questo tende a trascurare il Settecento, nonostante ci abbia lasciato importanti testimonianze storico-artistiche. 

L’Imperial Regia Biblioteca”, nome ufficiale del tempo, fu aperta al pubblico il 30 marzo 1780 ed occupa alcuni  ambienti  del Palazzo degli Studi appartenuto all’Ordine dei Gesuiti, presenti  a Mantova dalla seconda metà del 1500. La soppressione della Compagnia di Gesù del 1773, rese disponibile il grande complesso edilizio, che occupava un intero isolato della città, permettendo la realizzazione del progetto e l’allestimento di quegli ambienti previsti dalla riforma teresiana sull’istruzione, quali un gabinetto di fisica, un orto botanico, un museo delle antichità, un museo di storia naturale ed una biblioteca pubblica, luoghi che servivano agli studenti dell’adiacente ginnasio per il proprio percorso formativo. Al centro di questa articolata rete culturale vi era l’Accademia di Scienze e Belle Arti (oggi Accademia Virgiliana).

Paolo Pozzo è l’architetto veronese incaricato per la realizzazione della Biblioteca Teresiana. 

Inizialmente si trattava di un’unica sala, successivamente se ne aggiunse una seconda. Gli arredi lignei, ancor oggi ben conservati, furono realizzati a tutta altezza e sono in essenza di noce. Le scaffalature sono disposte su due livelli. Agli angoli vi sono porte bombate che nascondono le scale a chiocciola per salire al ballatoio del piano superiore delle scaffalature. 

biblioteca teresiana Mantova

Nei primi anni furono acquisiti e messi a disposizione del pubblico i volumi dell’Accademia, del collegio gesuitico, donazioni e lasciti. Pervennero i patrimoni bibliografici dei conventi di San Benedetto in Polirone, di Santa Maria delle Grazie, dei francescani e degli altri ordini religiosi soppressi. Furono inoltre acquistate opere d’interesse soprattutto naturalistico. Maria Teresa acquistò per 200 luigi la collezione dello scienziato svizzero Albrecht von Haller, noto non solo per essere stato un grande  naturalista ma anche per la sua grandiosa biblioteca,  e la divise tra le biblioteche lombarde di Milano (biblioteca Pertusati, poi Braidense) di Pavia (biblioteca dell’Università) di Mantova, Cremona, Como e Lodi , tutte biblioteche che occuparono gli edifici dei gesuiti. 

Inizialmente la biblioteca contava  ca. 20.000 volumi. Nel 1823 il patrimonio era stimato ai circa 40.000 volumi. Con l’annessione di Mantova al Regno d’Italia, avvenuta nel 1866, la Biblioteca divenne governativa (statale) e continuò ad arricchirsi di patrimonio librario. 

La biblioteca Teresiana è ancor oggi, in piena attività, aperta al pubblico.

Vi  sono custoditi ben 44.000 testi stampati che vanno dal XVI secolo alla fine del XIX secolo. Qui si trova, ad esempio, il manoscritto autografo di Ippolito Nievo “Le confessioni di un italiano”, il “Confortatorio di Mantova” di Don Luigi Martini, ma anche, tra i 1.381 manoscritti, i Trionfi di Petrarca e tra i 150 incunaboli la pregevole Bibbia veneziana del 1489, quasi sicuramente la prima bibbia illustrata, stampata in Italia. Sono custoditi oltre 500 codici miniati medievali e il patrimonio di manoscritti, cinquecentine e testi stampati della comunità ebraica mantovana. 

biblioteca teresiana Mantova

Tra gli oggetti lasciati dai Gesuiti ci sono 11 Globi terrestri e celesti del XVII secolo, di cui quattro prodotti dall’alsaziano Matthaeus Greuter e quattro dal veneziano Vincenzo Maria Coronelli, frate geografo, famoso per la sua produzione cartografica. E’ impossibile non soffermarsi davanti a questi meravigliosi mappamondi realizzati da mani abili  e da occhi attenti, che hanno saputo rappresentare la conoscenza geografica del tempo nei minimi dettagli. 

La Teresiana è certamente un luogo magico, che profuma di legno, di libri, di atmosfere,  dove regna il silenzio  nonostante le tante parole scritte, dove si viaggia e si spazia con la mente fra i più svariati argomenti del sapere umano.

E’ un ambiente che vale la pena visitare, una volta giunti in terra virgiliana e, sarà un piacere potervi accompagnare, condividendo con voi uno dei miei luoghi del cuore.

Guida turistica di  – Anna Maria Ferraresi

Anna Maria Ferraresi

Sono guida turistica abilitata per Mantova e provincia in italiano/tedesco. La scintilla che mi ha portata ad essere guida è stata la passione per l'arte, la storia e la geografia, ma soprattutto la curiosità. Tutto ciò mi stimola continuamente ad…
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