Lucca

Le Terre Medicee della Lucchesia

francesco micheli
di Francesco Micheli

Nel corso della sua storia millenaria Lucca ha sempre vantato la propria “Libertas” come un valore assoluto, un principio vitale della propria identità. Non tutti i territori soggetti al suo controllo, però, hanno goduto di questo valore, dimostrando di apprezzare maggiormente  l’ascendente di un padrone lontano piuttosto che quello della vicina città murata. Alla prima opportunità, infatti, piccoli borghi come Barga e Pietrasanta hanno colto l’occasione di passare sotto il controllo di un’altra mano, più potente ma più lontana: Firenze

Cronologicamente, la prima che decise di offrirsi ai fiorentini fu Barga nel 1342, quindi ancora in epoca medievale; fu poi il turno di Pietrasanta e Seravezza nel 1513, dietro la pressione del papa Medici Leone X. 

Ancora oggi queste terre manifestano in modo lampante la loro comune fase storica: l’impronta dei Medici è come stampata nella cultura, nell’arte e nell’urbanistica di queste piccole cittadine-gioiello. 

 

Il Magnifico Borgo di Barga – Bandiera arancione – 

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Barga si presenta oggi al viaggiatore come un borgo incastellato uscito da una fiaba. Risalendo il fiume Serchio, Il Duomo romanico di San Cristoforo domina dall’alto tutta la Media Valle di Lucca.

Entrati dalla Porta Reale oltre le mura del borgo, si apre un bivio che invita il visitatore a salire velocemente verso la cittadella. Ma sarebbe un errore non ammirare ogni vicolo,  ogni scorcio, ogni portale: qui tutto ci parla di Medioevo

All’improvviso, lungo via di Mezzo, ci sorprende un palazzo cinquecentesco che sembra uscito direttamente da una piazza fiorentina. E’ Palazzo Balduini, edificato nel 1565 secondo lo stile manierista di Bartolomeo Ammannati. Al centro della facciata campeggia imponente lo stemma dei Medici. 

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Il suo committente era il barghigiano Balduini Antonio, padre di Balduino Balduini, medico del cardinale Del Monte, poi divenuto papa Giulio III che nel 1554 nominò Balduino vescovo della città di Aversa.

Continuando a salire, proprio in prossimità del Duomo, troviamo quasi nascosto il piccolo Palazzo del Podestà di Barga, oggi Museo civico del territorio, dove i podestà nominati da Firenze gestivano gli interessi politici e commerciali della zona. 

Sul muricciolo che separa la “Loggetta del Podestà” dalle scale che portano alle antiche prigioni, si possono osservare le antiche unità di misura utilizzate in città nel 1582: le lunghezze del “braccio fiorentino” (0, 583 metri) e del “coltello”, cioè la misura dell’arma bianca che i cittadini potevano portare per difesa (1/4 di braccio, corrispondente a 14,5 centimetri), e le misure del “mezzo staio fiorentino” (12,2 litri) e dello “staio fiorentino” (24,4 litri) per misurare le granaglie.

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Per cogliere a pieno il lascito artistico di Firenze a Barga bisogna, però, uscire dal centro e scendere a valle verso il Convento quattrocentesco di San Francesco. Qui in una chiesa ad aula unica, in una penombra di autentica cristianità, troviamo vari esempi di capolavori di scultura in terracotta invetriata della scuola di Andrea e Giovanni della Robbia. 

Pietrasanta, “la nuova Atene” dell’arte contemporanea

Pietrasanta ha ereditato dalla cultura medicea la passione diffusa per le arti, in particolar modo per la scultura. Bronzo e marmo infatti, oggi più che mai, fanno di Pietrasanta il luogo di culto di molti maestri dell’arte contemporanea. 

Botero e Mitoraj sono solo alcuni dei nomi di celebri artisti internazionali legati alle grandi fonderie e alle mostre-evento che fanno della città una galleria d’arte a cielo aperto.

Se guardiamo al passato, invece, lo scrigno dei tesori di derivazione medicea è sicuramente  il Duomo di San Martino. Questa chiesa, in stile gotico, è stata conclusa intorno al 1430 dopo un cantiere di quasi cento anni. Oltre ad una collezione di tele della scuola barocca del fiorentino Matteo Rosselli, al suo interno è possibile ammirare un magnifico pulpito in marmo bianco iniziato nei primi del Quattrocento dallo scultore locale Lorenzo Stagi (1455-1506) e dal fiorentino Donato Benti (1475-1564), poi concluso nel Seicento da Andrea Baratta da Carrara che ricavò la scala del pulpito da un unico blocco di marmo.

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Seravezza e il Palazzo Mediceo Patrimonio Dell’Umanità 

Il nostro viaggio si conclude a Seravezza dove, ai piedi delle Alpi Apuane, si erge il Palazzo Mediceo, costruito per volere di Cosimo I de’ Medici, Granduca di Toscana tra il 1561 e il 1565, e oggi patrimonio dell’Unesco.

Il complesso architettonico comprende il palazzo, le scuderie, la cappella e il giardino. Allo sfarzo degli interni e degli esterni, tipico di altre residenze medicee, la Villa di Seravezza contrappone un’estrema semplicità. Questa scelta stilistica dipende probabilmente dalla funzione della villa, che nasce non solo come una delle tante dimore del Duca Cosimo I in Toscana, ma soprattutto come Casino di caccia e punto strategico per il controllo dell’estrazione di ferro e pietra, in particolare il marmo del monte Altissimo e la “breccia di Seravezza” che ancora oggi decora gran parte dei palazzi fiorentini medicei.

Storia, arte, paesaggio e bellezza. Le Terre Medicee in Lucchesia sono un viaggio esclusivo che aspetta solo voi!

Guida turistica di  – Francesco Micheli

Francesco Micheli

Il mio più grande desiderio come Guida ed Insegnante di Storia dell'arte è quello di far scoprire al turista-viaggiatore i tesori storico-artistici sconosciuti del nostro territorio. Il mio mantra: piccoli gruppi, percorsi tematici ricercati, connubio tra arte ed enogastronomia.
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