Bergamo

Andiamo alla scoperta del Romanico? Certo! Ad Almenno

Daniela plebani italyproguide
di Daniela Plebani

Siamo in quel di Almenno S. Bartolomeo, a circa 12 km da Bergamo, piuttosto decentrati rispetto alle abitazioni odierne ma, anticamente nelle vicinanze passava la via della regina ovvero la strada che da Bergamo portava a Como.

Davanti a noi spicca la Rotonda di S. Tomè che ci appare dalla linea della pianura circostante come un vero e proprio miraggio, unica nel suo genere e, ancora oggi, dalle origini misteriose.

A pianta circolare, costituita da tre cilindri sovrapposti formati da pietre bianco rosate. Si tratta di una chiesa romanica rotonda, in Lombardia esistono solo altre due chiese romaniche rotonde: il Duomo vecchio di Brescia e la chiesa di S. Andrea a Mantova.

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Il tempio probabilmente fu costruito sulle fondamenta di uno precedente sempre rotondo e nella vicina area il vescovo di Bergamo vi fece costruire anche un monastero per le suore che rimasero fino al 1400 e poi arrivarono gli eremiti. L’ interno, unico nel suo genere è ricco di simbologie nelle sculture e nei bassorilievi. I capitelli che sono uno diverso dall’altro come voleva lo stile romanico hanno sirene dalla doppia coda che rappresentano il male e la doppiezza, aquile e simboli degli evangelisti. Qui si respira un’atmosfera unica ed incredibile ma noi continuiamo con il nostro percorso e dopo esserci riempiti gli occhi di bellezze architettoniche ci spostiamo di poco ed arriviamo nella chiesa di S. Giorgio ad Almenno S. Salvatore.

Ebbene sì, Lemine è il nome antico con cui era indicato questo territorio, la distruzione del borgo ha privato il paese dell’abitato medioevale e ha fatto sì che la chiesa rimanesse isolata, immersa nell’agro di Almenno.

Suggestiva, severa ed essenziale nella sua architettura conserva all’interno affreschi di grande bellezza, quelli trecenteschi e quattrocenteschi sono ancora parzialmente integri.

Allo stato larvale invece gli affreschi duecenteschi a causa della posizione, la parete nord è stata infatti la più danneggiata nel tempo. L’ampio ciclo pittorico ci racconta ad es dell’Ultima Cena in cui vediamo le stoviglie descritte con minuziosa efficacia. Notevole il ciclo di affreschi di S. Giorgio e la principessa ma anche le ieratiche figure di santi, si tratta per lo più affreschi votivi.

Religione, fede, storia, esoterismo, alchimia, mistero…paradiso, purgatorio, inferno e molto altro ancora sono interpretati magistralmente e dettagliatamente, vi è la risposta a tutto e tutto viene descritto in questa forma narrativa antica, riservata al popolo che in qualche modo possiamo considerare l’antenata del fumetto moderno.

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Ma c’è davvero un osso di drago trafitto da S. Giorgio?

Giorgio è il santo uccisore di draghi per eccellenza. Il drago, del resto è simbolo del paganesimo e del male e, tra gli uccisori di draghi nessuno ha riscosso tanta venerazione popolare quanto S. Giorgio. Secondo la” Legenda Aurea “salverà infatti la figlia del re dal sacrificio comparendo a cavallo, uccidendo il drago così poi sia il re sia l’intera popolazione si convertiranno.

Tornando a noi, in realtà è una costola di balena, reperto fossile risalente al Pilocene, quando nella Pianura Padana, coperta dal mare, si sedimentarono finissime argille azzurre.

Arriviamo ora alla Madonna del Castello dove si trovava il centro dell’antica corte di Lemine qui, c’erano infatti castello, mura e torri. La fortezza fu distrutta dai veneziani per far cessare le rivolte dei ghibellini. Oggi, nell’insieme di edifici aggiunti gli uni agli altri distinguiamo una prima chiesa che si affaccia sulla piazza che ci accoglie ed è il Santuario della Madonna del Castello, dietro una seconda chiesa, la Pieve di S. Salvatore. Una cripta sottostante occupa invece l’area dove vi era una terza chiesa, la più antica e cioè la Cappella Palatina di S. Salvatore.

Il complesso monumentale è costruito a picco sul fiume Brembo e domina un’ampia veduta della bassa valle e della pianura sottostante. Particolare è il ciborio ottagonale cinquecentesco e gli affreschi dietro l’altare. La vera sorpresa sta però nel superare la porta nella parete di fondo e ritrovarsi in un’altra chiesa più antica e in un ‘atmosfera ancora diversa nella piccola e profonda cripta di origine probabilmente longobarda, forse la cappella del vicino castello oggi scomparso.

Le vecchie vie sotterranee (oggi non più esistenti) consentivano di muoversi segretamente dal Castello di Almenno al Castello di Clanezzo ma questa è ancora un ‘altra storia …

Per oggi il nostro tour nel romanico termina qui se vi ha interessato la prossima volta vi porterò a Bergamo in città alta dove entreremo nella Basilica di S. Maria Maggiore, vero scrigno di tesori che sarò lieta di svelarvi.

Guida turistica di  – Daniela Plebani

Daniela Plebani

Buongiorno a tutti, sono Daniela appassionata da sempre d'arte, di storia, di viaggi e di buona cucina che mi piace far scoprire a tutti i curiosi. Dal 2005 sono guida turistica abilitata in italiano e portoghese. Amo portare in giro le persone affinché…
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