Bergamo

Bergamo, città alta con sorpresa

Daniela plebani italyproguide
di Daniela Plebani

C’era una volta un pezzo di legno, non un semplice legno da catasta ma un legno di lusso …la storia delle tarsie di Lorenzo Lotto potrebbe iniziare così… ma andiamo con ordine.

Arrivati a Bergamo, prendiamo la funicolare e in pochi minuti ci troviamo in piazza Mercato delle Scarpe così chiamata perché anticamente, si caratterizzava per la sua attività, insomma, vi si vendevano le scarpe.

Sulla piazza si aprono molte strade, percorriamo la via principale, via Gombito, osserviamo sulla destra l’unica casa in stile veneziano presente a Bergamo nonostante i quasi 4 sec. di dominazione veneziana. In alto fanno capolino le finestre centrali trilobate e quel che resta degli affreschi cinquecenteschi. Superata la Torre del Gombito arriviamo davanti alla biblioteca Civica A. Mai che, con i suoi 700000 volumi, 2150 incunaboli, manoscritti, periodici e fotografie è considerata una delle più importanti biblioteche storiche d’Italia.

Attraversata Piazza Vecchia, per secoli centro politico della città, oggi di grande attrattiva turistica fermiamoci proprio al centro per ammirare sia i palazzi che la circondano sia la fontana Contarini. Sulla piazza si affaccia il Caffè del Tasso la sua storia è davvero singolare…ve la racconto…

piazza vecchia bergamo

Nato prima della scoperta dell’America come “Locanda delle due spade”, perché in Piazza Vecchia si facevano i duelli, diventa Torquato Tasso caffè e bottiglieria a fine ‘600 proprio quando viene collocata a fianco del locale la statua di T.Tasso. Nel 1849 il locale fu centrato da una cannonata austriaca; eppure, ancora oggi accoglie tutti. All’interno le svariate fotografie appese alle pareti documentano il passaggio di personaggi importanti e soprattutto testimoniano il suo appartenere ad uno dei più antichi locali storici d’ Italia.

Finalmente arriviamo in Piazza del Duomo dove entriamo nella Basilica di Santa Maria Maggiore, iniziata nel 1137 e modificata, abbellita, completata nei secoli successivi oggi conserva affreschi, stucchi, arazzi e tarsie lignee realizzate su disegno di Lorenzo Lotto.

Ed eccoci alle tarsie ma cosa sono le tarsie?

In questo caso sono una sorta di mosaico ottenuto accostando tessere di 3,5 mm di legno decorticato, almeno 15 tipi diversi di legno, dal bosso al pioppo, all’acero, al pero fissate con colle animali, uniformate e poi lisciate e passate col verderame per difenderle dai tarli. I bei colori sono ottenuti tramite bollitura di bacche e minerali, i chiaroscuri con ombreggiatura a fuoco, sfregando la sabbia rovente.

giuditta e oloferne tarsia

Quando si decide di sistemare la zona absidale della basilica, Lotto è già a Bergamo, verrà chiamato per disegnare i cartoni che saranno trasformati in intarsi da Giovan Francesco Capoferri.

Il lavoro durerà dal 1524 al 1532. Quattro di queste tarsie sono di maggiori dimensioni e separano il presbiterio dal coro, le altre più piccole, sono nei dorsali degli stalli e sugli schienali dei banconi dei celebranti, ai lati del coro. Ci sono poi i coperti che rappresentano in chiave metaforica la storia raccontata nella tarsia.

Nelle quattro tarsie considerate la “Bibbia dei poveri” dato che ci insegnano a comprendere la profondità della parola di Dio sono rappresentati quattro episodi dell’Antico Testamento: Il passaggio del Mar Rosso, il diluvio universale, Giuditta e Oloferne e Davide e Golia.

Nella prima Mosè ha in mano la verga con cui dirige l’azione e attorno si muove l’impeto delle masse del popolo eletto. Nella seconda Noè inginocchiato, guarda in alto Dio e spinge i propri figli sull’arca insieme a tutti gli animali domestici ed esotici.

Giuditta, giovane vedova riccamente abbigliata è la protagonista della terza che dopo aver fatto ubriacare i soldati entra nell’accampamento di Oloferne, capo degli assiri e gli taglia la testa salvando il suo popolo. L’ ultima racconta in episodi la nota storia di Davide e Golia.

C’è un altro tesoro lottesco qua vicino, percorrendo Via Porta Dipinta, arriviamo nell’antichissima chiesa di S. Michele al Pozzo Bianco. Nel 1525 Lotto vi affrescò le scene della vita di Maria. Le lunette raffigurano la natività della Vergine, la presentazione al tempio, il matrimonio con Giuseppe, l’Annunciazione e Dio Padre circondato da cherubini. La scena complessa è rappresentata in modo mirabile con un cromatismo incredibile che affascina tutti i visitatori.

Vi sono piaciute queste opere? Lotto, veneziano di nascita, è stato un artista di grandissima personalità sempre controcorrente nell’ambiente veneziano dove i modelli erano Tiziano e Giorgione. A Bergamo trascorrerà diversi anni, anni dove sarà ammirato e riceverà tantissime commissioni. Dai bergamaschi è stato così amato da essere per tutti “bergamasco ad honorem”

A questo punto la…sorpresa, molto dolce, volete assaggiarla?

Guida turistica di  – Daniela Plebani

Daniela Plebani

Buongiorno a tutti, sono Daniela appassionata da sempre d'arte, di storia, di viaggi e di buona cucina che mi piace far scoprire a tutti i curiosi. Dal 2005 sono guida turistica abilitata in italiano e portoghese. Amo portare in giro le persone affinché…
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