Caserta

Benvenuti alla Reggia di Caserta

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di Alessia Paolisso

Ci avviciniamo alla Reggia di Caserta, fa sempre uno strano effetto…

Sembra di tornare indietro nel tempo e già non siamo più in automobile, ma in carrozza, con lo scalpitio dei cavalli che accompagna il nostro percorso.

La stupenda e imponente costruzione si fa sempre più vicina, i contorni più netti, si staglia nel tramonto come in una cornice costruita ad arte, con la sua figura ordinata nella simmetria delle finestre e l’arco frontale di ingresso.  Oltrepassiamo la soglia ed entriamo nel maestoso androne che lascia intravedere sul fondo, in una piccola finestra di luce, il mondo del mito: il susseguirsi dei prati reali e il piccolo nastro lucente della cascata. Sulla destra l’immenso scalone reale, un luccichio di marmi variopinti che ci accoglie come in un abbraccio. Ed eccoci catturati dall’atmosfera: quasi sentiamo le melodie dei musici, sistemati non visti, nel grande cornicione… percepiamo il profumo delle sete, dei caminetti accesi, il fruscio degli abiti pomposi e il chiacchierio sommesso.

Attraversando le immense sale, finemente decorate, immaginiamoci in abiti ottocenteschi, intenti a danzare in un leggiadro girotondo di eleganti damerini e dame principesche.

Una giostra di inchini e di leggiadre movenze riempie gli spazi, resi ancora più sontuosi dalla varietà di tessuti e di colori degli splendidi abiti femminili che ondeggiano ad ogni passo, in perfetto connubio con il rigore dell’eleganza maschile, anch’essa ricca di trine e merletti.

Nella sala del trono rivediamo il re, che accoglie gli ospiti con fastosa eleganza. È in questo luogo che, attraverso le immagini, gli affreschi, i preziosi arredi, il pubblico ed il privato della famiglia reale si ripropone ai nostri giorni, regalandoci emozioni e sensazioni di un tempo e di un fasto, altrimenti perduti per sempre.

Realtà e leggenda si rincorrono in un susseguirsi di storia e dicerie:  nella camera della regina, il sontuoso letto ci rimanda a pettegolezzi di amanti e sotterfugi, e la rivediamo,  donna e moglie, che spia dalla finestra il ritorno del marito. Nel piccolo bagno, sontuosamente arredato, rivediamo la donna civettuola utilizzare la piccola vasca da bagno, circondata da ancelle premurose… la rivediamo lasciarsi imbellettare e pettinare per ore, davanti alla piccola toeletta, ricca di intarsi e suppellettili.

Guardiamo i ritratti alle pareti e ci scopriamo a pensare quanto fossero diversi a quel tempo i canoni di bellezza rispetto ai nostri, e come quelle che erano caratteristiche di pregio, sarebbero ora imperfezioni fisiche. Tutto qui parla di eleganza, profuma di potere e di ricchezza: gli enormi lampadari di Murano, scintillanti e preziosi, i pavimenti marmorei, il mobilio, gli specchi, i multiformi e multicolori divanetti che rimandano alle meravigliose sete di San Leucio. Il famoso borgo fa da cornice al palazzo e ci riporta immagini di operai a lavoro, capaci di produrre in tempi non sospetti, un tessuto così vario, originale, prezioso ed indistruttibile, che ancora oggi impera nelle residenze più prestigiose di tutto il mondo.

reggia di caserta

Quando attraversiamo le sale delle stagioni, gli affreschi così significativi ed eloquenti ci avvolgono completamente: immaginiamo le risatine delle dame di corte che si sussurrano confidenze e pettegolezzi, strette nei loro corpetti strizzafiato e impreziosite da originali e vistosi gioielli in bella mostra sul décolleté.

Nelle grandi sale di lettura e di biblioteca il profumo della carta e la vista dei libri antichi, ordinatamente riposti, ci ripropongono un gusto della lettura che profuma di esperienze alternative e di mondi lontani: pensiamo che a quel tempo leggere fosse il modo più efficace per evadere la realtà, o anche solo per viaggiare e conoscere, anche quando non ce n’era l’effettiva possibilità.

Proseguiamo il nostro percorso ed eccolo, il presepe borbonico settecentesco ci appare in tutto il suo splendore:  è così vivo e particolareggiato, da farci percepire immediatamente il Natale.

Ed è proprio il periodo natalizio e proprio quando pensiamo che il nostro viaggio sia finito, ecco che  la Reggia si trasforma: calato il sole, il corridoio centrale diventa un bosco incantato… sulle colonne laterali, a destra e a sinistra vengono proiettate atmosfere invernali, boschi innevati, eleganti luci a tema, e tutto ci avvolge in una nuvola di suoni che ne esaltano la suggestione, in un’esperienza immersiva fuori dal comune.

E mentre alle spalle dell’edificio le fontane del parco, con grandi temi marmorei, continuano a sgorgare acqua zampillante, sulla facciata principale del palazzo un tripudio di giochi di acqua e di luce scatenano una suggestione che ci pervade, facendo vibrare le corde più profonde dell’anima.

scalone reggia di caserta

Ridisceso il grande scalone, sentiamo il richiamo dell’ineguagliabile parco che fa da sfondo a questa meravigliosa struttura: qui la suggestione è enfatizzata dai calessi che lo percorrono, non solo verso la grande fontana principale, quella più in alto, obiettivo ambito dalla maggior parte dei turisti, ma soprattutto nei sentieri laterali che portano alla Peschiera, ai boschetti, ai pittoreschi angoli verdi presenti qua e là.

I cocchieri, opportunamente vestiti, completano il quadro, regalandoci un altro soffio di regalità. Il tutto è talmente bello e ricco che ci sembra di non riuscire a raccogliere ogni particolare nei nostri occhi, con la sensazione di lasciarci sfuggire qualche meraviglia. Ogni volta che veniamo qui, avvertiamo un fascino particolare, quello creato da Vanvitelli in epoca Borbonica con una tale maestria che, a distanza di tanti anni, lascia ancora tutti a bocca aperta.

È come se la casata dei Borbone fosse ancora qui, attraversando i secoli e giungendo fino a noi.

Guida turistica di  – Alessia Paolisso

Alessia Paolisso

Mi chiamo Alessia Paolisso, sono una guida turistica abilitata in italiano e inglese, neolaureata in Management del patrimonio culturale. Vivo in un paese della provincia di Caserta e offro tour in Campania e nel basso Lazio. Essendo molto giovane e…
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