Cuneo

Il Castello di Govone

Ursula von den Driesch - ItalyProGuide
di Ursula Von Den Driesch

Senza mobili e Patrimonio dell’Umanità Unesco

Quando al mattino dico ai miei ospiti, discutendo della routine quotidiana, che oggi visitiamo un castello, si può dire che l’entusiasmo non è molto grande. Potresti pensare: un altro…

Poi dico ai miei ospiti che il castello non ha praticamente mobili, loro stanno lentamente diventando curiosi. Ovviamente non rivelerò nulla. Prendiamo l’autobus, in collegamento con altri punti del programma nel Roero o nelle Langhe fino a Govone, gli abitanti del mio paese stanno già salutando. Si è abituati alla vista di un grande autobus che si snoda con cautela tra le curve e gli avvolgimenti della cinta muraria che delimitava il parco e poi occupa lo spazio ad esso riservato. Dopo essere usciti, una piccola salita attraverso il parco e siamo davanti alla facciata. Si ripete la storia dalla torre di avvistamento e di segnalazione romana, al castello fortificato del Medioevo, alla residenza barocca, conosciuta anche da altri castelli della zona. Anche la facciata in stile barocco, la scala esterna, il grande panorama delle colline circostanti, tutte meravigliose impressioni. Ma il meglio deve ancora venire.

Govone piemonte

Saliamo le scale, gradini bassi e piatti, seguendo il principio della scala a forbice e ora entriamo nel primo momento clou. Il ballo o sala d’onore. Guardiamo incantati il soffitto e le pareti e pensiamo di poter toccare le figure, sembrano così tridimensionali. La storia di Niobe e dei suoi numerosi figli, che suscitarono l’invidia di un’altra dea e che furono tutti uccisi per invidia, è rappresentata in modo così vivido che si pensa che la sala sia adornata di sculture. La pittura Trompe l’oiel al suo meglio. Se non lo dicessi agli ospiti, penseresti di essere in stile barocco. No, siamo nell’Ottocento e l’artista di questa decorazione, Luigi Vacca, era un maestro del suo mestiere, solo qualche secolo in ritardo. Le statue, i pilastri scanalati, le porte e le balaustre, così reali che anche i giochi di ombre sono stati dipinti per confonderci completamente. Una figura dipinta in due dimensioni proietta la propria ombra. Immagina una giornata di sole con un cielo blu, il sole splende nella sala da ballo e proietta un’ombra su una parete piatta, una superficie.

Continuiamo nei saloni cinesi. Nel XVIII secolo era di moda possedere mobili cinesi, carta da parati, lacche ed elementi decorativi. Chi poteva permetterselo faceva fare i suoi prodotti direttamente in Cina, chi non poteva invece comprava dai grandi cattivi della Chinoiserie, come Anversa e Londra.

Govone piemonte

I Solaro, la famiglia dei conti che possedevano il castello di Govone, ordinavano carte da parati cinesi in Cina, queste erano dipinte su carta di riso e sono carte da parati a tema.

Raccontano il ciclo di produzione della porcellana, dal caolino ai servizi da tè dipinti a mano, la produzione della seta, dai gelsi al prodotto finito tessuto e il controllo di qualità dello stesso, la produzione del tè e la spedizione in Europa, la coltivazione del riso. Questi sfondi a tema sono qualcosa di molto speciale, ce ne sono solo quattro sopravvissuti, per quanto ne sappiamo, nel mondo. Dipinto su carta di riso in Cina nel XVIII secolo, con i soggetti citati. Una lavorazione artigianale, cura dei dettagli, approfondimenti nella storia della tecnologia, nella quotidianità, che lasciano senza fiato. Non bastano i giorni qui per ammirare, scoprire e godere di tutti i dettagli.

Le rappresentazioni si basano su un’enciclopedia cinese del 13/14. Il secolo è stato dedicato all’artigianato.

Se dico anche che io e mio marito ci siamo sposati a Castello di Govone, questa è un’altra storia che vi racconterò personalmente.

Chiamatemi, non vedo l’ora di sentirvi!

Guida turistica di  – Ursula Von Den Driesch

Ursula Von Den Driesch

Sono tedesca, vivo dal duemila in Italia. La mia passione è di raccontare la storia, la cultura e far vivere ai miei ospiti l'Italia in modo genuino e personale. Ricevere gli ospiti come amici, fare delle loro vacanze una esperienza…
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