Roma

La chiesa di Santa Maria sopra Minerva

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di Flavia Pompei

Situata nei pressi del Pantheon nel rione Pigna, la basilica minore di Santa Maria sopra Minerva è considerata, erroneamente, dai romani come l’unico esempio di edificio sacro gotico presente a Roma.

Il nome deriva dal luogo in cui è stata costruita, infatti, fu edificata sulle rovine del tempio di Minerva Chalcidica (Minerva Portiera). Un antico edificio risalente all’epoca di Pompeo Magno (106-48 a.C.), e ricostruito, poi, da Domiziano.

 

Il Tempio fu distrutto dai barbari nel V secolo e verso l’VIII secolo fu costruito dai cristiani un oratorio dedicato alla Vergine, denominato Santa Maria in Minervum. Nel 750 papa Zaccaria (741-752) concesse questo primitivo oratorio ad un gruppo di suore basiliane fuggite da Costantinopoli inseguito alla persecuzione iconoclasta di Costantino V Copronimo (741-775). Nel 1266 l’oratorio altomedievale fu concesso ai Domenicani di Santa Sabina, che vi si trasferirono qui nel 1275. Nel 1280, sotto il pontificato di Niccolò III Orsini (1277-1280), fu costruita la chiesa nuova; il progetto fu, probabilmente, realizzato da Fra Sisto e Fra Ristoro da Campi, gli stessi che avevano edificato la chiesa fiorentina di Santa Maria Novella. Tra la fine del XIII secolo e la seconda metà del XV il coro, il transetto e le navate furono terminate e la chiesa poteva essere utilizzata per il culto. I portali risalgono al 1453, la cornice del timpano e il fregio del portale centrale hanno una decorazione con motivi d’ispirazione classica, mentre i montanti sono di fattura più semplice.

Andrea Capranica nel 1610 restaurò il fregio del portale centrale, come testimonia l’iscrizione posta tra gli stipiti in sostituzione dell’architrave originario. Grazie ad un cospicuo finanziamento del cardinale domenicano Giovanni Torquemada (1388-1468), zio del celebre inquisitore, e di molte famiglie romane, come gli Orsini, devote all’ordine dei Domenicani, furono realizzati nel Quattrocento alla Minerva altri importanti lavori come, la costruzione delle volte e la ristrutturazione dei tetti delle navate laterali. Nell’ultimo quarto del Quattrocento furono completate tutte le cappelle delle navate di destra e le due cappelle sulle testate del transetto (di San Tommaso d’Aquino e di San Domenico) e le cappelle absidali appartenenti alla prima fase di costruzione della chiesa. Nella seconda metà del XVII secolo, Vincenzo Giustiniani (1519-1582), generale dell’ordine dei Predicatori dal 1558 al 1571, si occuperà di ingrandire la chiesa con il rifacimento delle cappelle del transetto, della costruzione o ricostruzione di quelle laterali, la riduzione a tutto sesto degli archi delle navate mediante soprastrutture in legno e stucchi. La chiesa assunse, così, un aspetto prevalentemente barocco.

Altri importanti lavori furono eseguiti dal Raguzzini durante il pontificato di Benedetto XIII (1724-1730), come la facciata; nel 1848-55 l’architetto domenicano fra Girolamo Bianchedi, sotto il pontificato di Pio IX (1846-1878) ricondusse l’edificio a linee più essenziali eliminando le impalcature barocche dalle arcate laterali e spostando dalla grande navata centrale a quelle laterali i tanti monumenti sepolcrali che la affollavano. Sotto l’altare maggiore si trova il sarcofago, opera di Isaia da Pisa che conserva le spoglie di Santa Caterina da Siena, proclamata Dottore della chiesa nel 1970, nel coro sono conservare le due tombe dei papi Medici Leone X e Clemente VII.

Nel vestibolo si trova la tomba del Beato Angelico, anch’essa opera di Isaia da Pisa, e non molto distante da questa si può ammirare il sepolcro di Andrea Bregno, scappellino, architetto, attivo a Roma nella seconda metà del Quattrocento. Nella tomba del Bregno, attribuita allo scultore Luigi Capponi (1506-1507), si è colpiti dal bellissimo ritratto dell’artista, realizzato in marmo ed affiancato dagli strumenti del suo mestiere. Forse pochi sanno che all’interno di questa chiesa si nascondono delle opere d’arte di eccezionale valore, come ad esempio, il Cristo Risorto (1519-1520) di Michelangelo, la Cappella Carafa, affrescata da Filippino Lippi tra il 1488 e il 1493, l’Annunciazione di Antoniazzo Romano, dipinta nel 1485 e il monumento funebre di Maria Raggi di Gian Lorenzo Bernini, scolpito tra il 1647 e il 1653.

Una curiosità nel convento domenicano adiacente alla chiesa, il 22 giugno 1633, Galileo Galilei abiurò alle sue tesi scientifiche.

Sono ancora molte le opere nascoste in questa straordinaria chiesa se siete curiosi di scoprirle mi farà piacere farvi da guida!!

Guida turistica di  – Flavia Pompei

Flavia Pompei

Salve! Mi chiamo Flavia Pompei e sono una guida turistica abilitata, esercito la professione a Roma e Provincia. Ho una laurea in antropologia e una seconda in Beni Culturali. Sono appassionata di biografie di artisti del Quattro e Cinquecento. Adoro…
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