Firenze

La Ricostruzione del Ponte Santa Trìnita

Giulia Bellini
di Giulia Bellini

Ci sarà un nuovo Rinascimento………

Adesso più che mai c’è bisogno di avere un pensiero positivo, un momento di positività da imprimere nella memoria di tutti noi, anche ricercandolo nella nostra storia passata. 

Il Premier Conte ha detto, in una delle sue ultime conferenze stampa, che siamo di fronte ad un’emergenza, la più grande dopo la II Guerra Mondiale.

Ebbene, da quella guerra ci siamo rialzati, Firenze – tutta l’Italia si è rialzata.

E anche adesso, dopo questa guerra, ben diversa, ma non meno enorme e…forse anche non meno  lunga…diciamocelo…., ci rialzeremo. 

Mi piace pensare che esisterà un nuovo Rinascimento, chissà forse un Rinascimento 2.0, dove dovremmo dire anche “grazie” alla tecnologia. Eh sì proprio quella tecnologia, che pensavamo nemica dei bambini, e di noi stessi, che invece oggi riteniamo un prezioso strumento “amico”. L’unico “amico” che possiamo realmente toccare e tenere vicino (anche a meno di un metro), quando invece tutto il resto è da tenere lontano, o per lo meno alla giusta distanza, per la nostra salute e quella di tutta l’umanità. 

Ma veniamo a noi, alla nostra Firenze!

C’è una bellissima memoria che accarezza i nostri ricordi del II dopoguerra: la ricostruzione del Ponte Santa Trìnita. 

Il ponte Santa Trìnita, chiamato così perché porta alla chiesa omonima, è “uno dei più bei ponti di tutta Italia, come fra i più eleganti di tutta Europa”. Queste erano le parole di Giovanni Spadolini nel descriverlo. 

La primissima costruzione fu in legno nel 1252, crollata poi per il peso della folla che stava assistendo uno spettacolo sul fiume Arno. 

Dopo altrettante ricostruzioni, di differente materiale, si arrivò alla progettazione odierna, grazie a Cosimo I de’ Medici, nel 1557, ad opera dell’Ammannati, su disegno di Michelangelo. Egli suggerì, anticipando la moda Barocca, la linea moderna della tre arcate che aveva già potuto sperimentare Michelangelo, e mettere in pratica nelle tombe medicee delle Cappelle, e nella scalinata del vestibolo della Biblioteca Medicea Laurenziana. 

ponte santa trinita
James Duffield Harding (1797-1863)

La realizzazione fu tra il 1567 e il 1571, in pietra forte di colore bruno giallognolo. Nel 1608, in occasione delle nozze tra Cosimo II de’ Medici e Maria Maddalena d’Austria, il ponte subì un altro abbellimento, che lo rese ancora più elegante. Vengono infatti posizionate 4 statue allegoriche, che ne decorano gli angoli, raffiguranti le quattro stagioni. Furono ad opera dei maestri: P. Francavilla (Primavera), T. Landini (Inverno), G. Caccini (Autunno ed Estate).

Ed ecco che il ponte subì la sua ultima distruzione dai tedeschi nel 1944. Ma solo pochi anni dopo, su idea dell’antiquario Luigi Bellini, venne creato un vero e proprio comitato dal titolo “come era e dove era” per la ricostruzione esatta. L’intento era proprio quello di far rinascere il ponte e di restituirlo alla sua Firenze. 

R. Gizdulich, nel ’52 diresse i lavori, accompagnato da Brizzi, e nel Marzo del 1958 i fiorentini poterono inaugurare la nuova rinascita, dopo cotante macerie.

Vi furono numerose problematiche durante i lavori. L’intento era quello di ricostruire il ponte proprio “come era” ma la cosa più difficile era ricostruirlo basandosi solo da alcune fotografie. E la cosa più difficile era la ricostruzione architettonica della eleganti e misteriose arcate, sulle quali poggiava. 

Dopo lunghe disquisizioni, la curva proposta fu quella a catena. In che cosa consisteva: far ruotare un ramo di catenaria, delineato, appendendo a due punti una catenella di metallo. Così si otteneva una curva quasi esattamente sovrapponibile a quelle delle semi-arcate…proprio come apparivano nelle vecchie fotografie degli archivi storici. 

Venne a questo punto ripetuto il tutto dal vero, ottenendo la sagoma necessaria per apparecchiare i conci di ciascuna delle arcate. 

Vennero infine riposte anche le statue tardo cinquecentesche, originali. Mancava solo all’appello la testa della Primavera, ritrovata nel 1961, dopo lunghe e tortuose ricerche.

E fu così che Firenze poté inaugurare una delle sue orgogliose e belle rinascite, il Rinascimento del XX secolo. 

 

Guida turistica di  – Giulia Bellini

Giulia Bellini

Mi chiamo Giulia, ho 35 anni e sono nata a Firenze. La passione per la mia città natale cerco di trasmetterla agli altri cercando di accendere la loro curiosità attraverso la storia, gli aneddoti, le tradizioni  di una delle più…
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