Bergamo

Le vie del verde nel parco dei colli di Bergamo

Tosca Rossi ItalyProGuide
di Tosca Rossi

Primo itinerario versante occidentale

Sono certa che nell’immaginario collettivo – quando si ode il nome “Bergamo” – i più pensino ad un abitato diviso tra parte alta e parte bassa ovvero Città Alta e Città Bassa! Ho assistito spesso al tentativo di molti che, sorridendo, imitavano il dialetto bergamasco pronunciando “Berghem de sura e de sota” … ma l’impresa è sempre parsa impossibile!

Beh, vi levo il pensiero, perché Bergamo è una città unica, (in tutti i sensi per chi la adora come me) e che in più vanta tre anime: il centro storico sul colle (Città Alta), la città al piano (Città Bassa) e quel polmone verde da cui tutto ebbe inizio nelle antiche ere geologiche, che dal 1977 si è costituito nel Parco dei Colli di Bergamo. Vi garantisco che è talmente vasto da parere una foresta, ricca di alberature di vario tipo, corsi d’acqua, animali liberi o condotti e soprattutto monumenti di svariate tipologie: eremi, monasteri, castelli, rocche, ville di delizie e cascinali. Tutti i percorsi e gli itinerari nel Parco dei Colli di Bergamo offrono un insolito sguardo sulla città, ma il primo che propongo (tratto dalle Vie del Verde, ideato con altri di diverso genere dalla sottoscritta con il Comune di Bergamo nel 2014 e disponibile in forma cartacea, app e internet), vi permetterà di vivere un’esperienza green e all’aria aperta, lontano dal centro storico e dal traffico cittadino. Ma senza una guida potreste perdevi, nonostante la segnaletica. E allora venite con me: li ho testati tutti lo scorso anno e ho accompagnato moltissimi gruppi locals, che si sono loro stessi stupiti, pur essendo bergamaschi, delle innumerevoli varianti possibili.

Prima tratta: dalla funicolare San Vigilio al colle liberty

Con la storica funicolare San Vigilio, realizzata in stile liberty nel 1912, si raggiunge il colle omonimo, su cui svettano la chiesa e i resti del castello medioevale. Dal piccolo piazzale della chiesa si gode uno dei panorami più belli su Città Alta e si spazia con lo sguardo tutt’attorno il quartiere giardino sorto tra la fine dell‘800 e l’inizio del ‘900: edifici residenziali, alberghi, ristoranti e alberature preesistenti.

Funicolare San Vigilio: un viaggio in puro stile liberty

La funicolare è entrata in funzione il 27 agosto 1912, dotata allora di 2 carrozze della portata di 32 persone ciascuna, poi sostituite con un’unica da 55 posti. Il suo viaggio corre a ridosso del colle fortificato dai bastioni della Serenissima Repubblica di Venezia nel 1561: copre una lunghezza di 630 metri e un dislivello di 90 metri. Rispetto all’altra funicolare, denominata Città Alta, è molto più panoramica e serve soprattutto agli spostamenti degli abitanti dei Colli e agli escursionisti che si avventurano sui sentieri del Parco dei Colli di Bergamo.

funicolare Bergamo

Castello San Vigilio: dagli antichi romani ai giorni nostri

Il maniero è stato uno dei più importanti presidi militari degli antichi Romani a Bergamo, per poi venire ricostruito nel XII secolo dal Comune di Bergamo: oltre a castello assunse la denominazione di Cappella, per la presenza al suo interno di una chiesetta dedicata a Santa Maria Maddalena di origine forse franca (IX secolo). Dal 1300 ha subito continue modifiche e ampliamenti, per mano prima della Signoria dei Visconti di Milano e poi della Serenissima Repubblica di Venezia, e nel XVI secolo viene unito al Forte di San Marco con un terrapieno sul quale correva una strada militare coperta. Oggi è un parco pubblico e una splendida terrazza panoramica, che con il cielo terso permette di riconoscere in lontananza la città di Milano a occidente e l’imbocco delle valli bergamasche a settentrione.

Chiesa San Vigilio: una sacra vedetta

La chiesa viene costruita all’inizio dell’VIII secolo e dedicata al vescovo trentino. Nel XIII secolo è affidata ai frati dell’Ordine domenicano e nel XIV secolo a quelli dell’Ordine umiliato. Viene ristrutturata nel 1512, ma assume l’aspetto odierno con gli interventi del XVIII e XX secolo, che realizzarono anche il terrazzo panoramico affacciato sulla Città Bassa e sui colli occidentali.

Chiesa San Vigilio

Seconda tratta: dalla scaletta Scorlazzone alla casa natale di Donizetti

Percorrendo la scaletta dello Scorlazzone, che taglia l’abitato di via Sudorno, si scende verso l’ex Monastero di Astino situato nell’omonima conca, incastonata dal 2015 nella Valle della Biodiversità coordinata dall’Orto Botanico di Bergamo. Raggiunto il viale che immette nel contesto bucolico dell’abitato, tra torri e antichi passaggi medioevali che connettevano il suburbio al centro storico sul colle, il percorso risale verso Borgo Canale, che dette i natali al celebre compositore Gaetano Donizetti (1797-1848).

Scaletta Scorlazzone: un podio d’eccezione

Nel Parco dei Colli di Bergamo sono 25 le scalette medioevali ancora oggi percorribili (le conosco tutte e le ho percorse interamente con gruppi al seguito, per cui vi aspetto!), ma la più battuta è sicuramente quella dello Scorlazzone, il cui nome pare sia dovuto o alla vicinanza al castello di San Vigilio (scorlas costituirebbe la forma dialettale arcaica e corrotta di castellazzo) o al termine scorlas (macete), che era lo strumento utilizzato per liberare il viottolo dai rovi. La scaletta è tra le più lunghe del Parco (362 metri), presenta un dislivello di 77,5 metri e si compone di 210 gradini.

Scorlazzone bergamo

Tempio dei caduti: una memoria di patria

L’edificio è stato voluto al termine della Grande Guerra ed è sorto sui resti dell’antica chiesa di Santa Maria di Sudorno, dal nome della via su cui si affaccia e sotto cui scorreva uno dei due antichi acquedotti romani. Il suo interno è interamente rivestito di marmi scuri e la pala d’altare, opera di Enea Salmeggia (il “Raffaello di Bergamo” attivo a cavallo dei secoli XVI e XVII), è la stessa recuperata dalla vecchia chiesa medioevale.

Ex monastero astino: con i vallombrosani nella valle della biodiversità

Il monastero risale agli inizi del XII secolo e venne eretto dall’Ordine benedettino maschile della congregazione toscana di Vallombrosa, che lo condusse fino alla sua soppressione (1797). Adibito a manicomio e poi ad usi agricoli è stato acquisito dalla MIA (Congregazione della Misericordia Maggiore) nel 2007, che lo ha sapientemente restaurato e aperto al pubblico nel 2015 in occasione di Expo. Al suo interno sono stati ricollocati mobili e arredi tra cui un dipinto di Alessandro Allori raffigurante l‘Ultima Cena. La storia del complesso, il contesto in cui è inserito e la vicenda del suo recupero sono troppo affascinanti, per cui aspettatevi a breve un articolo interamente dedicatogli e che vi inviterà alla visita in mia compagnia!

Scaletta Ripa Pasqualina: nel cuore del versante ovest del parco

Lungo la Via Astino si incontra prima una casa torre e a fianco la Via del Celtro (dal dialetto “selter” e dal latino “ciltrum” cioè arco). La scaletta inizialmente sale ripidamente e poi diviene selciata, per poi planare su una strada asfaltata connessa a Via Sudorno (toponimo medioevale che rimanda al culto romano del dio Saturno).

Chiesa San Grata inter vites: la chiesa dei macabri

Secondo la tradizione la chiesa fu costruita nel IV secolo sul sepolcro di Grata, compatrona di Bergamo con Alessandro dalla fine del XVIII secolo, ma le prime notizie risalgono solo al VIII secolo. La dicitura “Inter vites” (tra le viti) la fa distinguere dall’omonima chiesa ubicata in Via Arena, oggi un complesso monastico claustrale benedettino, e anche il comparto decorativo interno è molto diverso: tra le diverse opere d’arte spiccano per celebrità i macabri di Vincenzo Bonomini, pittore nato e vissuto nel borgo tra i secoli XVIII-XIX. Il tema però merita un approfondimento, che non mancherò di illustrarvi prossimamente!

Chiesa Santa Grata bergamo

Casa natale Gaetano Donizetti: “Sulle ali della musica”

La modesta casa natale del più noto compositore bergamasco e tra i più celebri del XIX secolo – al pari di Vincenzo Bellini Gioacchino Rossini e Giuseppe Verdi – poggia su strutture quattrocentesche a sua volta sostenute da edifici di epoca romana. L’aspetto odierno risale al XVII secolo: nel piano interrato nacque il famoso compositore, universalmente riconosciuto come uno dei protagonisti del melodramma italiano dell’Ottocento. Bergamo lo celebra con i luoghi donizettiani (casa natale, museo donizettiano, monumento sepolcrale, teatro) e con la dedicazione del teatro cittadino (non mancate per un percorso ad hoc in città interamente dedicatogli, che sarà mia cura proporvi a breve!). La sua casa è stata acquistata nel 1925 dal Comune di Bergamo e dal 1926 è monumento nazionale.

Da questo punto sarà possibile proseguire per il cento storco di Bergamo Alta, lambendo la stazione inferiore della funicolare di San Vigilio o tornare sul Colle di San Vigilio, ma stavolta a piedi e in dolce passeggiata lungo via San Vigilio, per ammirare in lontananza scorci panoramici di largo respiro, sempre sapientemente commentati.

Non mancate per la seconda tappa delle Vie del Verde nel Parco dei Colli di Bergamo, dove ci addentreremo nel cuore del versante più settentrionale, ammantati dal verde di boschi, roccoli e radure, fuori dal tempo.

Lasciatevi guidare dalla vostra guida Tosca nelle meraviglie delle “Terre di Bergamo”!

Guida turistica di  – Tosca Rossi

Tosca Rossi

Ciao mi chiamo Tosca Rossi e sono guida turistica abilitata per Bergamo, Provincia e Accademia Carrara dal 1998. Amo follemente la mia città, che mi riempie di gioia e soddisfazioni, regalandomi emozioni diverse ogni giorno. Per questo motivo mi sono…
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