Napoli

Il Borgo di Villanova

claudia palazzolo
di Claudia Palazzolo

Il Borgo di Villanova: piccolo mondo antico nel cuore della collina di Posillipo a Napoli

C’era una volta l’antica città di Neapolis, nel cuore dell’attuale centro storico, la fondarono i coloni greci; poi la città si espanse per quello che il territorio permetteva. Stretta fra le montagne ed il mare si allungò sulla costa, prendendosi una parte delle alture che la circondano. Due splendide colline, due macchie color smeraldo che si affacciano sull’azzurro infinito del mare, il Vomero e Posillipo, oggi perfettamente inglobate nel territorio cittadino e purtroppo divenute oggetto di un’imponente speculazione edilizia negli anni ’50, erano ancora nel 1500 lontane dall’agglomerato urbano. Vi sorgevano antichi casali nobiliari alternati a campi coltivati. I più noti erano quelli di Santo Strato, di Angari, di Megaglia e di Spollano.

Rimasti isolati fino al 1643 – quando il viceré Ramiro de Guzman fece costruire le famose Rampe di Sant’Antonio a Posillipo che collegano la collina con la zona di Mergellina – questi casali sono stati in parte inglobati nell’edilizia moderna ed ancora se ne possono ammirare i resti, almeno in alcuni casi. Se infatti non c’è più traccia purtroppo di Megaglia e Spollano, i casali di Santo Strato ed il Borgo di Villanova sono ancora abbastanza riconoscibili.

 

Avete voglia di immergervi nella realtà di un piccolo borgo antico pur trovandovi nel pieno di una città moderna? Volete passare in pochi minuti da una splendida via panoramica costeggiata da edifici prevalentemente databili tra gli anni ’50 e ’90, ad un gomitolo di strette viuzze dove il tempo sembra essersi fermato e si viene investiti dall’odore familiare e rassicurante del pane appena sfornato? Allora bisogna recarsi a Via Manzoni, all’altezza di una villetta dal nome eloquente di “Paradisiello ai Pini”, ricordata dagli antichi posillipini con la denominazione di canalone, per iniziare un percorso di trekking urbano dal fascino antico. Si tratta di una strada tutta scavata nel tufo che un tempo era utilizzata da contadini e pescatori per gli scambi commerciali fra mare e terra. La strada infatti si snoda, attraverso una scenografica scalinata, da via Manzoni sul costone della collina di Posillipo, fino al mare, all’altezza di Baia due frati.

Borgo di Villanova

A proposito della denominazione di questo luogo, un’antica e commovente leggenda ci narra non di due religiosi, come si potrebbe intuire dal nome, ma di due fratelli, innamorati entrambi della stessa donna. Durante una festa, uno dei due mascherato, rapì l’amata. Inseguito dall’altro che non aveva capito si trattasse del fratello, rimase ucciso. Quando l’omicida si accorse di aver versato il sangue del suo sangue si tolse la vita, imitato anche dalla donna, incapace di sopportare il dolore. Si narra che durante le notti di luna piena ancora si possono udire le voci dei tre confondersi con il rumore delle onde….

Vale la pena dunque percorrere questa antica pedamentina, una vera e propria poesia a dispetto del traffico cittadino e delle automobili, un incanto tra scorci di mare, gradinate di tufo, basoli di pietra ed antichi lampioni. Il fulcro del percorso è senza dubbio la bella chiesa di Santa Maria della Consolazione a Villanova. Per ammirarla in tutto il suo splendore non bisogna accontentarsi della semplice visuale offerta da via Manzoni, dove la parte alta della facciata occhieggia tra i palazzi moderni; bisogna invece camminare lungo le stradine del borgo, per giungere di fronte al bel prospetto dall’andamento sinuoso, un motivo davvero rivoluzionario per l’epoca.

Borgo di Villanova

L’architetto d’altronde fu Ferdinando Sanfelice, uno che a Napoli aveva costruito importanti palazzi nobiliari e che in quegli stessi anni era impegnato nella realizzazione del convento degli Agostiniani presso la nota chiesa di San Giovanni a Carbonara nel cuore di Napoli. La fondazione della chiesa di Villanova risale al 1488, quando Eleonora Piccolomini, principessa di Bisignano, fece erigere nel suo feudo una piccola cappella. A quel tempo il territorio era a prevalenza rurale e solo nel 1537, in seguito a lasciti testamentari, la piccola cappella venne unita alle due chiesette di San Giovanni Battista e San Pietro. La veste attuale della chiesa fu dovuta appunto all’intervento del Sanfelice, che nel 1737, dopo il terremoto di turno, si trovò a dover rinnovare completamente l’edificio. La soluzione mistilinea evidente nel prospetto fu ripetuta a maggior ragione nell’interno, luminosissimo, a pianta centrale, simile nell’andamento delle pareti alle soluzioni di Borromini. Raffinatissimi gli stucchi che decorano le mura, il cui bianco luminoso contrasta piacevolmente con la policromia dell’altare centrale, dichiaratamente barocco.

Un piccolo gioiello, noto per lo più ai posillipini ma lontano dagli itinerari turistici la cui visita invece regala splendide emozioni.

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia essenziale:

  • Valeria Buonanno, Salita San Paolo a Villanova, in E’ Campania, portale web
  • Le scale di Salita Villanova: trekking urbano a Napoli con vista, in Viaggiapiccoli Campania, portale web
  • Achille Della Ragione, Un gioiello poco noto: la Chiesa di Santa Maria della Consolazione a Villanova, 4 novembre 2015
  • Achille Della Ragione, Storia e identità. Il casale di Posillipo, la parte popular del quartiere più borghese di Napoli, in it, 5 luglio 2018
  • Donatella Barnabò Silorata, L’antica Pedamentina di Posillipo, blog a c. di
Guida turistica di  – Claudia Palazzolo

Claudia Palazzolo

Sono nata a Roma, ho vissuto l' infanzia a Benevento e poi sono approdata a Napoli, dove vivo. La mia storia è un mix interculturale con un unico tratto in comune: l'amore per l'arte e per la mia Partenope, di…
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