Roma

La fonte di Giuturna al Foro Romano: tra mitologia e leggende

Gianluca Pica ItalyProGuide
di Gianluca Pica

Il Foro Romano è, senza ombra di dubbio, un’area particolarmente interessante di Roma. Ne è il centro archeologico, il luogo dove, con più forza, le memorie dell’Urbe si mostrano attraverso i resti di grandiosi edifici e non solo. Ma in alcuni angoli del Foro Romano troviamo qualcosa di più, elementi che ci trasportano indietro nel tempo, tra mito e leggenda, storia e religione. Uno di questi angoli è la cosiddetta Fonte di Giuturna, un’area sacra ai romani sorta, non a caso, nei pressi del magnifico Tempio di Castore e Polluce, di cui oggi rimangono tre imponenti colonne. Seguitemi in questo viaggio nel tempo.

Innanzitutto, siamo a ridosso delle pendici nord del Palatino, vicini alla Chiesa di Santa Maria Antiqua. Sulla sinistra, dinanzi alle colonne dell’antico Tempio di Castore e Polluce, vi sono alcuni elementi marmorei di un sacello sacro che ha più di duemila anni. Qui veniva venerata Giuturna la quale, a seconda delle fonti storiche romane, era una ninfa o la personificazione stessa di una fonte d’acqua (a volte la distinzione tra le due era minima). Immaginate come, in un periodo particolarmente arcaico in cui Roma non era altro che un semplice e primitivo villaggio abbarbicato sul Palatino, ogni fonte d’acqua era fondamentale per la sopravvivenza e sussistenza della comunità umana.

Non è un caso, dunque, se gli antichi Romani usassero divinizzare, o comunque sacralizzare, l’area in cui l’acqua usciva dal terreno, per portare vita e prosperità. Qui abbiamo un esempio ben chiaro di quanto detto. Ma non è neanche un caso che tale fonte si trovi qui, a pochissimi passi dal Tempio di Castore e Polluce. Costoro, divinità del pantheon romano, erano gemelli e figli di Giove, entrambi assunti in cielo per divenire una costellazione (quella dei Gemelli, come la conosciamo oggi). Secondo un’antica tradizione romana i due, abili cavalieri, giocarono un ruolo decisivo nel V secolo a.C. quando, discesi dal cielo a cavallo dei loro forti destrieri, aiutarono l’esercito romano, quasi in rotta, in una battaglia decisiva per il controllo del territorio incluso nell’attuale regione Lazio. E, sempre secondo questa tradizione, c’è chi vide a tarda sera i due meravigliosi cavalli abbeverarsi qui, attraverso la pura acqua che sgorgava da questa fonte naturale, prima di tornare tra le divinità Ecco spiegato, dunque, il nesso tra la Fonte di Giuturna a il Tempio di Castore e Polluce. Ma le storie non finiscono qui…

fonte di giuturna

Facciamo un balzo nel tempo e arriviamo al IV secolo d.C. quando l’imperatore Costantino decise, modificando per sempre il corso della storia, di rendere il Cristianesimo una delle religioni ufficiali dell’impero. Dal punto di vista cristiano, in base alle fonti in nostro possesso, Costantino fu battezzato da Papa Silvestro I proprio qui, utilizzando l’acqua della Fonte di Giuturna. A prescindere dai seri dubbi che abbiamo circa la veridicità dell’atto battesimale (dopotutto non siamo neanche certi non solo se il battesimo fosse stato effettivamente eseguito, ma anche se Costantino poteva davvero avere una fede così grande nella religione cristiana), comprendiamo il valore politico del gesto. Laddove gli antichi, e pagani, romani officiavano i loro riti, nel cuore stesso di Roma (il Foro Romano), la storia prendeva il suo nuovo corso cristiano.

Infine, abbiamo anche un’altra leggenda inerente la Fonte di Giuturna.

Poco prima del battesimo, infatti, pare che in anfratti sotterranei posti al di sotto della fonte vivesse un terribile mostro che, nel IV secolo d.C., terrorizzava la popolazione di Roma. Costantino non seppe cosa fare se non chiamare il suo uomo di fiducia, per quanto concerneva la fede in Dio: papa Silvestro I. Il pontefice fu dunque inviato per sconfiggere la temibile bestia che dimorava nelle viscere della terra, al di sotto del Foro Romano. E pare che il nostro Silvestro, utilizzando semplicemente un filo della sua veste e pregando con fervore il Cristo e Dio, riuscì nell’intento, bloccando per sempre il mostro demoniaco sottoterra.

Capite, dunque, quante leggende popolano la storia di Roma ed alcuni suoi luoghi?

Guida turistica di  – Gianluca Pica

Gianluca Pica

Eyes of Rome
Mi chiamo Gianluca e sono una guida turistica locale, nonché abilitata, a Roma e provincia. Mi reputo fortunato perché questa professione è la mia passione, e per questo mi piace poter condividere con voi le bellezze di Roma, in tutte le sue…
Contattami
Nascondi commenti ▾ Mostra commenti ▾