Roma

La Valle del Foro e il fuoco sacro a Roma

olga di Cagno
di Olga Di Cagno

Giunti sulla sommità del Palatino, affacciandosi dalla terrazza degli Orti Farnesiani, non si può fare altro che guardare, sognare, viaggiare nel tempo e nello spazio per immergersi ancora una volta fin dentro il cuore di Roma!

Discendere la collina palatina significa immergersi di nuovo nella grande storia della Città che seppe mostrare al mondo sé stessa attraverso i suoi monumenti e non solo ostentando i suoi governanti.

La Via Sacra, la tribuna degli oratori, il Tempio della Concordia lì la storia nella sua magnificenza si mostra, ma c’è un’altra storia più nascosta ed ancestrale che sussurra a chi sappia comprendere suoni ormai persi.

Comitium, Lapis Niger, Lacus Curtius, Volchanal, Umbelicus Urbis, Miliareum Aureum, Templum Vestae eccoli i luoghi e gli spazi che hanno segnato i primi istanti di Roma!

Il fuoco, bello, robusto e forte (come lo avrebbe appellato migliaia di anni dopo Francesco nel suo Cantico delle Creature), portatore di vita e di morte, custode e sentinella nelle notti tenebrose di un mondo violento e ferino, simbolo di comunità ma anche segno di potere, ha plasmato le sorti della prima Roma prima che Roma stessa nascesse.

Contrapposti nella valle, quasi in una posizione di sfida il fuoco sacro e fecondo di Vesta, la dea della casa, della famiglia, della Città ed il fuoco forgiante e devastante del Volchanal: porta ed accesso ad un mondo ancor più nascosto, celato nelle profondità della terra!

Vulcano e Vesta, due momenti, due luoghi, due rituali che nella Valle del Foro rappresentano la possibilità di passare dalla scintilla incontrollata che mostra il suo potere al fuoco addomesticato che contribuisce allo sviluppo della comunità.

Il Tempio di Vesta, monumentalizzato nel corso del tempo a simboleggiare il potere consapevole e razionale ormai consolidato nella Roma che siamo abituati a pensare e il Volchanal, quasi nascosto nelle vicinanze dell’arco di Settimio Severo, conosciuto da tutti ma frequentato solo dai sacerdoti (e solo in determinati giorni dell’anno).

Il Lapis Niger, la pietra nera, sacra oltre ogni sacralità, divina perché arrivata direttamente come un messaggio dagli dèi, segno di un rapporto arcaico con la divinità, unita con le altre pietre nere sparse per il mondo (alcune famose come quella de la Mecca) in una danza rituale.

Il Lapis Niger ed il ficus ruminalis a loro è legata la storia di Romolo e la leggenda della sua scomparsa, a loro è connesso il segreto custodito nel nome stesso di Roma!

Comitium e Lacus Curtius lì dove il coraggio ed il valore dei combattenti portano gli uomini a compiere azioni degne degli dèi, a rendere immortali le loro gesta sacrificali.

Il Miliareum Aureum, il punto 0, l’attimo esatto dove lo spazio ha inizio: e da lì che si iniziavano a contare le distanze percorse dalle strade, e da lì che si iniziava a calcolare la potenza di Roma in termini di territori conquistati e permeati dalla cultura romana attraverso le strade che portavano non solo soldati ma prodotti e soprattutto permettevano agli uomini di comunicare e di incontrarsi.

Le strade romane, strumento unico di conquista e controllo del territorio, ma anche elemento di connessione culturale capace di unire popoli e popolazioni distanti fra loro per storia, cultura e tradizioni.

La Via Sacra, la Via per eccellenza, la strada dove ancora oggi, quando si cammina sopra di essa permette di ascoltare le voci ed i discorsi degli antichi; un sentiero quasi magico in grado di trasportare oltre e far giungere a noi moderni gli echi di un’altra Roma!

Lì hanno camminato ed animato le giornate e le attività politiche Cesare, Augusto, Cicerone, Orazio, Virgilio, Catullo, Livio, Seneca; lì risuonano ancora oggi frasi e detti resi immortali dai loro autori…IBAM FORTE VIA SACRA…anche come spesso accade quando si narra di Roma e della sua gesta, dei suoi eroi, dei suoi monumenti…questa è un’altra storia che un giorno sarà bello raccontare e tramandare.

Guida turistica di  – Olga Di Cagno

Olga Di Cagno

Laureata e specializzata in Archeologia, dottorata in Architettura. Da settembre 2014, elaboro con l'Associazione Culturale OMNIA URBES, progetti di riqualificazione territoriale. Da aprile 2018, per il territorio italiano e comunitario, e dal gennaio 2019 per i Musei Vaticani ho ottenuto…
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